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Così il regime di Teheran mette a tacere la sua voce più libera. L'ennesima barbarie a cui siamo costretti a

2019-10-22 00:00

Avv. Giuseppe Di Matteo

ATTUALITA', DIRITTI CIVILI, avvocato, frustate, iran, diritti civili, Nasrin Sotoudeh, libertà, repressione,

Così il regime di Teheran mette a tacere la sua voce più libera. L'ennesima barbarie a cui siamo costretti ad assistere

Trentotto anni di carcere e 148 frustate. È la condanna che una corte di Teheran ha inflitto all’avvocatessa per i diritti umani Nasrin Sotoudeh

La maggior parte delle persone che abitano questo mondo possono legittimamente pensare di essere nate nel posto sbagliato. Tutto il mio rispetto va a quelle persone che in quei posti decidono di rimanerci per cambiare le cose.

Trentotto anni di carcere e 148 frustate. È la condanna che una corte di Teheran ha inflitto all’avvocatessa per i diritti umani Nasrin Sotoudeh. Amnesty international ha parlato di “sentenza sconvolgente e vergognosa avvenuta dopo l’ennesimo processo irregolare” e ha spiegato che si tratta della pena più severa per un difensore dei diritti umani in Iran negli ultimi anni.

In altre parole vogliono tapparle la bocca fino a quando non avrà più la forza di parlare.

In Italia praticamente nessuno sconta 38 anni VERI di carcere, ma lei certamente li sconterà fino all'ultimo giorno, solo per aver pensato di poter esprimere opinioni e difendere l'altrui diritto di farlo.


 

È sconvolgente che Nasrin Sotoudeh vada incontro a quasi quattro decenni di carcere e a 148 frustate a causa del suo lavoro pacifico in favore dei diritti umani, compresa la difesa legale di donne sotto processo per aver sfidato le degradanti leggi sull'obbligo del velo”, le parole di Philip Luther, direttore delle ricerche sul Medio Oriente e sull'Africa del Nord di Amnesty International.


 

Sono parole da condividere, anzi da urlare a squarciagola.

E' tempo di fare qualcosa...di indignarsi, di firmare petizioni, di scrivere articoli, di pregare.


 

Insomma, ciascuno faccia ciò che può per far sentire che nel mondo libero c'è gente che si mobilita per far si che queste cose non accadano più. Non tutti possono compiere azioni eclatanti o semplicemente utili alla causa ma chiunque può parlarne in famiglia e nei luoghi che frequenta per farne argomento di riflessione e mobilitare le coscienze verso il bene. Non siamo impotenti!


 

E' così che si cambia il mondo.